Ipo Manchester Utd delude Wall Street

Il tanto atteso prima giorno di quotazione per il Manchester United sulla borsa di Wall Street non verrà ricordato come tra i più celebri dai sostenitori del club, che incassano perdite dopo un collocamento poco entusiasmante.

Malcolm Glazer ManchesterLe previsioni degli analisti, sin dalle definizione del prezzo di collocamento, sono state sempre prudenti con un certo scetticismo sulle finalità stesse della quotazione. Inizialmente gli introiti del collocamento sembravano essere destinati integralmente alla copertura del debito, ma poi con il tempo si è compreso che solo la metà aveva questa finalità, mentre l’altra metà sarebbe finita nelle ricche tasche dei proprietari del club, la cui maggioranza è nelle mani della famiglia Glazer.

In club continua a lanciare segnali diversi, sottolineando come la vendita del 10% del club abbia la finalità di ridurre il debito da un lato, e dall’altro di rilanciare il marchio con un marketing aggressivo che necessità di risorse per esser ben pianificato e messo in atto.

Sull’iniziale prezzo di collocamento 16-20 dollari per azione, che portava ad una valutazione complessiva del club tra i 2,6 e i 3,3 miliardi di dollari, avevamo già parlato in un recente articolo (Ipo Manchester United: collocherà il 10% su Wall Street) esprimendo razionali perplessità.

L’iniziale forchetta di prezzo è stata così rivista al ribasso, dopo che diversi analisti sono usciti allo scoperto esprimendo un certo disappunto.

Non è la prima volta che una società con elevata popolarità decida di collocarsi a multipli di mercato elevati, facendo leva sul legame stretto soprattutto con le nuove generazioni. Il mercato tuttavia è sempre riuscito a vagliare con determinazione le diverse offerte, basta ricordare quella di Facebook, che dopo essere approdata sul listino americano ha registrato un vero e proprio sell off che l’ha portata ora su livelli decisamente più bassi.

Wall StreetDopo le numerose perplessità il prezzo di collocamento è stato rivisto dagli advisor finanziari che hanno seguito il collocamento a 14 dollari per azione, ad un livello decisamente più basso rispetto ai 20 euro che costituivano il massimo prezzo fissato inizialmente. Alla luce del nuovo prezzo la valutazione complessiva del club sale a 2,28 miliardi di dollari.

In attesa di conoscere l’andamento del titolo in borsa, e se l’attaccamento dei tifosi si contagerà anche sui mercati finanziari, il club ha raccolto con l’Ipo qualcosa come 233,2 milioni di dollari, sicuramente di meno rispetto al massimo di 333 miliardi di dollari, ma comunque una cifra considerevole per rilanciare le sorti sportive ed economiche di uno dei club più noti al mondo, con i suoi 134 anni di storia.

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