Mercati di nuovo sotto pressione: in rialzo gli spread

Giornata altalenante per gli indici internazionali, che dopo i rialzi degli ultimi giorni riprendono a tirare il fiato. Piazza Affari cala dello 0,7% con perdite diffuse su tutto il listino, appesantito dalla cattiva verve del settore finanziario.

Borse europeeIn ribasso anche il Cac 40 di Parigi ed il Dax 30 di Francoforte, che perdono rispettivamente lo 0,7 e lo 0,3%. L’Ibex 35 spagnolo torna a soffrire, con una perdita media dell’1%, mentre Wall Street viaggia intorno alla parità.

Tra gli indici internazionali, Tokyo ha chiuso negativa di oltre l’1%, mentre l’Hang Seng di Hongo Kong dello 0,7%. In leggero rialzo l’indice brasiliano Bovespa ( 0,2%), cosi come l’indice coreano Seul Composit ( 0,1%) ed il tailandese Thailend Set. Tra le materie prime, sulla ritrovata avversione al rischio salgono oro (0,35%) ed argento (0,45%), mentre il greggio è in arretramento dello 0,4% a 93 dollari al barile.

Tornano a salire gli spread, che rimangono abbondantemente sotto i massimi degli ultimi mesi. Esperti e analisti comunque invitano alla calma, in quanto a partire da settembre le pressioni potrebbero ricominciare. Parliamo di quiete d’agosto, in quanto, come noto, il mese in se è caratterizzato da bassi volumi e quindi i movimenti direzionali sono da prendere con le pinze.

Eppure se andiamo indietro di solo qualche settimana, i principali quotidiani nazionali avevano parlato di un attacco speculativo contro il debito italiano che si sarebbe registrato proprio nel mese corrente. Finora è avvenuto tutto il contrario, ma molti analisti hanno sottolineato come siamo soltanto nella prima parte del mese.

Lo scorso anno proprio in agosto ci fu un importante attacco che portò sotto pressione lo spread italiano, inducendo la politica a rimandare le vacanze per intervenire a sostegno del Paese.

Monti ItaliaTornando ai differenziali di rendimento, quello tra Btp e Bund si è attestato a 450 punti, ben al di sotto degli oltre 500 della scorsa settimana ma comunque su livelli insostenibili nel medio periodo.

La soglia critica rimane di 300 punti base, livello comunque difficile da raggiungere nel breve periodo a meno di corposi interventi da parte dell’Eurozona, come scudo antispread o gli ormai famigerati Eurobond.

Il differenziale di rendimento con i titoli iberici invece ha registrato pesanti impennate arrivando a sfiorare i 600 punti base, con il rendimento dei bonos decennali sempre prossimo al 7%.

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