Le borse respirano ma gli spread rimangono elevati

Quiete dopo la tempesta sui mercati, con indici nuovamente in rialzo dopo le perdite registrate nelle ultime sedute. Il sell off ha messo a dura prova gli investitori che sono tornati a temere il peggio, dopo aver respirato un’aria speranzosa in seguito al vertice europeo di Bruxelles in cui erano state raggiunte importanti intese, in primis sullo scudo anti spread. 

Borsa valoriPraticamente è stata ignorata la decisione di Moody’s di rivedere al ribasso il rating del fondo salva Stati, basato su prospettive negative.

Nonostante il rialzo dei mercati gli spread sono rimasti ancora sotto pressione, con il differenziale tra Btp e Bund decennale che ha stazionato pericolosamente sopra i 540 punti base,dopo aver chiuso la seduta di ieri a 535 punti. Da metà seduta in poi, lo spread ha iniziato a recuperare, chiudendo la giornata a 518 punti con il rendimento del decennale comunque sopra il 6%.

Lo spread tra bonos e btp si è attestato invece a 636 basis point con il rendimento al 7,659%, livelli record dalla creazione della zona euro.

Sulla crisi è intervenuto ancora una volta il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, sottolineando l’importanza di continuare ad agire e di mostrare una maggiore coesione tra le parti.

Intanto da più parti si chiede di mettere in pratica quanto deciso nel vertice europeo di fine giugno. Sul tema è tornato anche il presidente francese Francois Hollande parlando di necessità assoluta ed urgente.

Francois Hollande FranciaHollande ha poi sottolineato che il deterioramento della situazione creditizia dei Periferici influenza anche i Paesi cosiddetti virtuosi, come dimostra il recente giudizio di Moody’s su Olanda, Germania e Lussemburgo, il cui out look è stato rivisto in negativo.

Ancora non definito quanto accaduto ieri sull’intesa tra Francia, Italia e Spagna che in un nota congiunta avevano richiesto con forza l’applicazione immediata dello scudo antispread, secondo  l’operatività decisa nel vertice di Bruxelles. Roma e Parigi hanno prontamente smentito la cosa, evidentemente per un disguido con le altre parti.

Intanto dalla Germania arrivano annunci, tramite il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, di smentita sulla possibilità che la Spagna riceva aiuti. Si tratterebbe del quarto periferico dopo Grecia (2 volte), Irlanda e Portogallo a chiedere aiuti. Mancherebbe all’appello solo l’Italia a quel punto.

Si infittiscono gli incontri tra i leader europei, nel pomeriggio quello tra i ministri dell’economia spagnolo e francese al cui termine in un comunicato si è detto che vi sono intese sulla messa in atto di quanto deciso durante il vertice del 28 e 29 giugno scorso a Bruxelles.

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