Crisi Auto, Fiat annuncia chiusura di due settimane di Pomigliano

Gli ultimi dati pubblicati sul mercato dell’auto hanno messo a nudo un trend preoccupante per il settore auto, che continua a minacciare il futuro degli stabilimenti italiani del gruppo Fiat e dell’interno settore che in Italia impiega tra industria, indotti e filiere una grande mole di lavoratori.

Sergio Marchionne stabilimenti FiatLa chiusura di uno stabilimento entro i prossimi anni sarebbe difficile da evitare se la situazione non invertirà, come annunciato dall’Ad Sergio Marchionne, che senza mezzi termini ha sottolineato che se la situazione non dovesse migliorare da qui ai prossimi due anni il Lingotto prenderebbe seriamente in considerazione la chiusura di uno dei quattro stabilimenti presenti nel Bel Paese.

Gli ultimi dati sulle immatricolazioni hanno visto vendite in calo in Europa del 6,3% rispetto al mese precedente e in Italia del 24,4%. A preoccupare maggiormente è sicuramente la situazione italiana in cui le vendite di auto hanno raggiunto minimi preoccupanti, con livelli di vendita che fanno ritornare l’automotive al 1979.

Intanto i primi provvedimenti sugli stabilimenti già iniziano a vedersi, con Pomigliano che sarà oggetto di riduzione di produzione nei prossimi mesi. Annunciata la chiusura dello stabilimento campano tra il 20 ed il 31 di agosto per la cassa integrazione.

Auto FiatIn un intervento la Fim, il sindacato Cisl dei metalmeccanici, ha chiamato a gran voce il sostegno del governo italiano al settore, per la peculiarità del comparto nel nostro Paese.

La Fmi ha diffuso una nota di stampa dopo che il Lingotto ha annunciato di voler ricorrere alla Cassa Integrazione per Pomigliano, sottolineando come la decisione deriva da quanto sta accadendo al mercato da un punto di vista macroeconomico.

In particolare il sindacato ritiene che la soluzione non vada ricercata negli scioperi a cui a loro dire anche i lavoratori hanno dimostrato di crederci sempre di meno, ma in azioni concrete da parte del governo che dovrebbe prendersi carico dell’eccezionalità della crisi per porre sul tavolo interventi massicci per sollecitare la domanda di auto, sollecitando anche l’Unione Europea in tal senso.

Puoi lasciare un commento, o trackback dal tuo sito.

Lascia un Commento