Eurobond: si studia il modo per convincere la Merkel

GreciaLe elezioni greche hanno messo in apprensione tutto il mondo, viste le forti implicazioni non solo per il futuro di Atene, ma anche del resto del vecchio continente. La possibilità del Paese di lasciare l’euro in caso di vittoria del leader di estrema sinistra era concreta e su questo punto non si sono nascosti i leader europei.

La condizione principale affinché la Grecia ottenga gli aiuti pattuiti con Fmi e Bce, è il rispetto degli accordi definiti nel Troika, che comportano per il Paese ulteriori sacrifici, oltre quelli già fatti durante un quinquennio di recessione.

Ma l’esito delle elezioni ha decretato la vittoria del fronte pro-euro della Nuova Democrazia, che ora proverà ad accordarsi con i socialisti per la formazione di un governo di larghe intese che sigilli un partito pro Eurozona.

Nei giorni scorsi si è parlato di ritorno alla dracma con insistenza, e le pressioni delle istituzioni internazionali si sono fatte sentire sicuramente sulla scelta di voto dei greci.

Quello delle elezioni greche era soltanto il primo dei tre appuntamenti in agenda nel mese di giugno, a cui seguirà il G20 e il vertice Eurogruppo. Sarà infatti fondamentale varare un piano concreto d’uscita dalla crisi e di rilancio per i Paesi periferici.

I finanziamenti della BCE di inizio anno hanno avuto un effetto di breve durante, seppure hanno messo al riparo dai rischi il sistema bancario italiano. Per riportare credibilità in Europa ed attirare gli investitori istituzionali è necessario dare una visione ottimistica sull’unione politica, e in questo senso il messaggio più concreto sarebbe il lancio degli Eurobond.

Cancelliere Angela MerkelSi tratta tuttavia di una soluzione di non semplice attuazione, che troverebbe la solita forte opposizione del cancelliere tedesco Angela Merkel. In realtà, le parti starebbero lavorando per il lancio di un Eurobond in versione limitata, che potrebbe rappresentare un compromesso per ottenere il “si” tedesco in un progetto pilota che in futuro potrebbe ampliarsi definitivamente.

A rivelare lo scoop il noto Der Spiegel che riferisce che alcuni leader europei ci starebbero lavorando già da un po’ con l’obiettivo di proporlo nel vertice del 28 giugno.

Tra questi ci sarebbe anche Mario Draghi. La definitiva impacchettatura degli Eurobond tuttavia arriverebbe solo dopo aver realizzato l’unione fiscale, sulla quale si inizierà a lavorare già a breve.

Intanto cresce l’attesa per la reazione dei mercati dopo il voto greco, con listini che probabilmente vivranno un altro periodo di forte volatilità in un mese che potrà segnare l’inversione di tendenza rispetto al passato, rilanciando l’Europa a livello internazionale con un piano credibile e concreto.

Puoi lasciare un commento, o trackback dal tuo sito.

Lascia un Commento