Crisi, Btp a 3 anni sopra il 5% e spread a 475 punti

Grecia EuroGiornata di volatilità per i mercati finanziari che virano sulla scia delle indiscrezioni provenienti dalla Grecia sulle elezioni che si terranno domenica prossima. L’estrema sinistra fa tremare i mercati per la volontà di rinegoziare il Troika, al costo di ritornare al Dracma.

L’uscita di un Paese dall’euro rappresenta una casistica mai sperimentata prima, e le conseguenze sono difficili da stimare nel breve periodo. Di certo potrebbe crearsi un precedente non indifferente che nel medio periodo potrebbe giungere fino ad uno sfaldamento della moneta unica.

Le incertezze travolgono anche gli spread tra i titoli dei Paesi periferici e il Bund tedesco che costituisce il benchmark di riferimento. Anche lo spread tra il titolo decennale italiano e  tedesco raggiunge i 475 punti base portando il rendimento sopra il 6%, su livelli che fanno ricordare gli ultimi mesi dello scorso anno.

Bene l’Asta sui Btp triennali piazzati integralmente ma a tassi elevati. Il rendimento sale al 5,3%, in elevato rialzo rispetto al 3,91% dell’ultimo collocamento.

MoodysTornando agli altri Paesi periferici, dopo Fitch, che nei giorni scorsi aveva degradato la Spagna portandola da A a BBB, arriva anche l’ascia di Moody’s che porta il rating del Paese a BAA3. L’annuncio era nell’aria dopo che il Paese ha accettato un piano di aiuti da 100 miliardi di euro finalizzato a ricapitalizzare le banche iberiche.

Le ultime indiscrezioni di stampa hanno parlato di un sondaggio segreto dal quale si evidenzierebbe il vantaggio dei gruppi pro euro alle prossime elezioni di Atene, e questo ha visto in impennata la borsa locale a dir poco falcidiata negli ultimi anni.

Difficile far previsioni, anche perché tra i diversi partiti politici in ballo c’è uno scarto troppo breve.

L’appuntamento di domenica è decisivo per comprendere il futuro del Paese nella moneta unica e di sicuro inciderà profondamente sul trend di mercato sia nel breve che nel medio termine. Oltre questa scadenza decisivi i due vertici internazionali che si avranno sempre nel mese, relativi all’Eurogruppo e al G20.

La sensazione è che questo mese di giungo sia decisivo per le sorti dell’euro, in attesa di conoscere il futuro della Grecia e l’implementazione di un concreto piano di rilancio del vecchio continente.

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