In una giornata molto positiva per i mercati europei, in cui a far dar volano sono state le parole espresse da Mario Draghi sull’impegno a sostenere l’economia in caso di ulteriori difficoltà per l’eurozona, non sono mancate le tensioni.
L’improvviso rallentamento dell’economia mondiale che partendo dall’Europa sta divampando negli Stati Uniti con effetti discorsivi in Asia e persino in Australia, ha messo sotto inchiesta la gestione della crisi da parte dei leader europei. Già la scorsa settimana il presidente della Casa Bianca Barack Obama aveva specificatamente affibbiato le responsabilità della mancata completa ripresa dell’economia all’inerzia dei leader europei, esortandoli ad agire nell’interesse dell’intera economia mondiale.
I leader europei continuano a lavorare per trovare un piano convincente da presentare durante il prossimo G20. Il summit mondiale è in programma il 18 ed il 19 giugno, e bisognerà arrivare con le idee chiare, per evitare che Cina, Stati Uniti e altre forze del G20 puntino l’indice contro alcuni leader europei in questo momento ritenuti tra i principali responsabili di quanto sta accadendo.
Secondo indiscrezioni di stampa a spingere di più verso l’adozione di misure che consentano di affrontare con decisione la crisi, sarebbe il presidente Barack Obama, interessato a scongiurare che l’economia degli Stati Uniti ricada nel baratro proprio a pochi mesi dalle nuovi elezioni. All’appuntamento Obama vorrebbe presentarsi con prospettive di crescita stabili, un mercato del lavoro in ripresa, ed una fiducia di imprese e consumatori in crescita.
Tornando al presidente degli States, secondo quanto riportato da
autorevoli fonti di stampa, avrebbe già interloquito con i principali leader europei, tra i quali figura anche il presidente italiano Mario Monti. Colloqui anche con David Cameron e col cancelliere tedesco Angela Merkel, a cui avrebbe chiesto di esser informato sulle azioni che si intendono adottare per lasciarsi alle spalle la situazione attuale.
Secondo la stampa Obama, inoltre, starebbe infittendo i rapporti con i leader cinesi, in modo da presentarsi all’appuntamento mondiale con maggior incidenza, tanto da mettere alle strette la Germania, con la Merkel che viene considerata tra le principali responsabili della situazione attuale. Ad oggi è impossibile prevedere il piano di Obama, ma sono in tanti a sostenere che potrebbe tornare in auge l’ipotesi Eurobond.
Tornando al resoconto della Bce, il presidente Mario Draghi ha confermato i tassi all’1% ma si è detto pronto ad intervenire per il sostegno del vecchio continente, per cui non si esclude per i prossimi mesi un ulteriore taglio dei tassi di interessi, dopo i due già apportati dall’inizio del suo mandato.