Partenza in rialzo per le borse europee, seppur con elevata volatilità dopo le indiscrezioni provenienti dalla Commissione Europea, in cui si parla di aver in progetto un maxipiano da 200 miliardi di euro per sostenere la crescita economica nel vecchio continente.
Già battezzato come piano Marshall, si tratta di progetti infrastrutturali destinati all’Europa e sui quali è previsto un impiego di 200 miliardi. L’imperativo, dopo quanto predisposto dai rispettivi governi sul fronte dell’austerità, ha come obiettivo il rientro del debito attraverso meccanismi che favoriscano la crescita dell’economia, anche nel breve periodo.
Il nodo cruciale è sul dove reperire tali risorse dato che i rispettivi governi, proprio al fine di risanare i conti, non possono più stimolare la crescita ricorrendo al debito.
Nell’incontro tenutosi durante il weekend tra i presidente della Commissione Europea Barroso e il premier italiano Mario Monti si sarebbe approfondito il tema e i due si sono dati appuntamento per il vertice in programma a fine giugno, dal quale dovrebbero emergere notizie ancor più dettagliate sulla situazione.
El Pais riferisce che il piano sarebbe legato a investimenti infrastrutturali che dovrebbero coinvolgere anche energie rinnovabili e tecnologie, finanziando il tutto attraverso project bond.
Si tratta di strumenti che verrebbero emessi da parte della Bei, banca europea per gli investimenti, emettendo bond per complessivi 60 miliardi di euro. Sarebbe però necessario prima rimpinguare il capitale della Bei, con un investimento di complessivi 10 miliardi.
L’alternativa prospettata è quella di un intervento dell’ European Financial Stabilisation Mechanism.
Al di là dei proclami, si è parlato della necessità di intervenire subito dando sostegno ai mercati, giudicati fondamentali per creare sostegno alle economie in maggiori difficoltà con un immediato ridimensionamento degli spread. Le parti si sono aggiornate al prossimo consiglio europeo che si terrà a Bruxelles tra il 28 ed il 29 giugno prossimo e nel quale dovrebbero esser sciolti gli ultimi nodi.
Lo stesso cancelliere tedesco Angela Merkel ha confermato che è allo studio un intervento a sostegno della crescita, facendo uno specifico riferimento alla necessità di rafforzare la Bei, rendendola più attiva nel sostegno all’economia europea.
In caso di delibera si tratterebbe del secondo maxi intervento per l’Unione dopo quello varato dal numero uno della Bce Mario Draghi, che ha iniettato alla fine dello scorso anno nelle banche del vecchio continente liquidità per circa 500 miliardi di euro.
L’effetto iniziale di quest’ultimo intervento è già parzialmente svanito tanto da ridimensionare i mercati e gli spread dopo il recupero registrato dall’inizio dell’anno.