Il conto a zero spese, da ormai diverso tempo annunciato dal governo guidato da Mario Monti, è in arrivo. I destinatari? Cittadini italiani che vivono in condizione di disagio, e percepiscono un reddito Isee al di sotto dei settemila e cinquecento euro.
L’idea di lanciare il conto è stata contestuale all’abbassamento della soglia relativa ai contanti a 1.000 euro, che aveva costretto di fatto i pensionati ad aprire conti correnti, con addebito di ulteriori costi. Ecco allora l’idea, sempre nella direzione dell’anti-evasione, di lanciare un nuovo conto corrente, in linea con le esigenze del governo e di chi vive in una situazione di disagio economico.
Il conto non avrà alcun tipo di spesa, oltre che l’azzeramento dei costi prevede infatti anche quello del bollo, cosi come la gratuità dei prelievi dai bancomat, ed un totale di bonifici gratuiti, sia in entrata che in uscita.
Le banche hanno già ricevuto gli input che ora dovranno tradurre in azione, nei tempi indicati dai fautori dell’iniziativa: Bankitalia, Poste Italiane, Abi, Associazione dei consumatori ed Associazione dei pensionati.
Ad accedervi tra i pensionati quelli con una pensione inferiore ai 1.500 euro al mese. Si tratta di un’importante opportunità per oltre 850 mila pensionati, a cui vanno aggiunte migliaia di persone non pensionate ma che rispettano i requisiti che verranno chiariti nei prossimi giorni.
Possono sottoscrivere il nuovo conto tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 7.500 euro. A far fede sarà l’indicatore Isee, che verrà presentato alle banche nel marzo di ogni anno, e darà diritto al trattamento agevolato.
Al di là del fine sociale, che rappresenta la principale finalità di questo conto corrente, il vice ministro dell’Economia Vittorio Grilli, ha sottolineato come lo strumento possa favorire la lotta all’evasione, rendendo tracciabili anche piccole operazioni. Inoltre va sottolineato che l’Italia primeggia nelle classifiche mondiali di rapine di contanti, dovute al fatto che molti cittadini, non avendo conti correnti, si trovano costretti a girare con molta liquidità.
A questo punto sono in molti ad attendere il via libera da parte delle banche, che non dovrebbe andare oltre qualche settimana viste le pressioni esercitate dallo stesso esecutivo, che considera prioritario il lancio dell’iniziativa.