Continua il dibattito sulle manovre poste in esser dal governo Monti e finalizzate a consentire al Paese il rientro dall’enorme debito accumulato negli anni, che dovrebbe tradursi nel pareggio di bilancio già dal prossimo anno.
Ma oltre che l’austerità, il Paese chiede manovre di stimolo alla crescita economica, rimasta dolorosamente al palo negli ultimi anni. Il viceministro dell’economia Vittorio Grilli, dopo aver sottolineato quanto espresso già dal capo del governo, il professor Mario Monti, ha lanciato previsioni sulla crescita nei prossimi anni, che dovrebbe raggiungere il 4% da qui al 2020.
Si tratta di una crescita che mediamente si incrementerà di anno in anno dello 0,3%, sul quale inciderà profondamente il varo di riforme strutturali che consentiranno al Paese di lasciarsi alle spalle la crisi.
A livello europeo il 2011 è stato un anno di sacrificio, con manovre restrittive che hanno impattato sulla crescita, ma che hanno permesso di riequilibrare i conti tanto che secondo L’Eurostat il deficit complessivo del Paese si è ridotto al 4,1% del Pil. Si tratta di un calo molto significativo rispetto allo scorso anno, tanto che nel 2010 il rapporto era pari al 6,2%.
Tra i diversi Paesi, in termini di debito in rapporto al Pil, oltre la Grecia è l’Italia a star peggio con un debito/Pil al 120,1%. Seguono Portogallo e Belgio con rispettivamente 107,8 e 98%. La Francia e la Germania hanno invece un rapporto debito/Pil pari all’85,8% e all’81,2%.
Tuttavia dall’Italia ci sono seri segnali di recupero, tanto che il rapporto deficit Pil si è portato al 3,9%. Si tratta di un dato preliminare quello fornito dall’Eurostat, che inoltre sottolinea come l’apporto ai Paesi europei in difficoltà, cosi come al fondo Salva Stati, ha avuto un impatto significativo sui bilanci di alcuni Stati. In Italia l’impatto è attestabile in 13,118 miliardi di euro, pari a circa lo 0,9% del Prodotto interno lordo 2011.
Il Pil complessivo dell’Italia è stato nell’anno appena trascorso di 1.580,22 miliardi di euro, il debito di 1.898,179 miliardi, mentre il deficit pubblico di 62,363 miliardi di euro.
Intanto in mattinata ancora pressioni sui mercati finanziari, con l’indice principale milanese, il Ftse Mib, in discesa di oltre il 2%. Lo spread tra Btp e Bund decennale sale cosi oltre i 400 punti base.