Gli ultimi dati relativi all’economia del Bel Paese, hanno evidenziato le difficoltà vissute dai conti pubblici, che hanno chiamato i cittadini a enormi sacrifici, dopo le tre manovre già varate tra il precedente governo Berlusconi, e quello tecnico, guidato da Mario Monti.
Anche la settimana di Pasqua, come altre festività, è indice della propensione alla spesa delle famiglie, non è andata come si prevedeva e si sono registrati cali significativi nel carrello della spese.
A risentirne anche le uova di pasqua e le colombe, che in precedenza abbondavano nelle tavole durante il giorno della Resurrezione.
I dati evidenziano un calo del 10% rispetto allo scorso anno e non solo… 8 famiglie su 10 sono rimaste a casa spendendo in totale 1,2 miliardi di euro, con una variazione negativa del 7% rispetto allo scorso anno.
Sono solo 4 milioni i cittadini tricolore che hanno trascorso il giorno di Pasqua in un ristorante, spendendo mediamente 40 euro cadauno. La spesa totale, secondo le stime effettuate da Coldiretti, è di 172 milioni di euro.
Tra le diverse categorie di ristorazione, vi è stato un incremento del 3% negli agriturismi.
Il messaggio che esce dalle statistiche è la maggiore parsimonia utilizzata dalle famiglie nel fare la spesa, tanto che il 57% degli italiani ha effettuato razionalmente la spesa riducendo gli sprechi. Tra questi, il 31% ha ridotto le dosi di acquisto rispetto ai propri standard classici, mentre il 24% ha utilizzato anche nei giorni successivi quanto avanzato dal pasto del giorno festivo.
Ma quali sono stati i cibi più utilizzati sulla tavola degli italiani? Coldiretti ha elencato una serie di cibi quali polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia, a suo dire ottime soluzioni anche da utilizzare in caso di avanzi nei giorni successivi.
Il messaggio che ancora una volta traspare è l’oculatezza nella spesa da parte degli italiani, un messaggio condiviso di sacrificio in anni che si presentano molto difficili, anche alla luce degli interventi varati dal governo per il rientro dei conti pubblici finalizzato al raggiungimento del pareggio di bilancio entro il prossimo anno.
Il quadro che ne deriva è preoccupante, con il rischio che il sistema possa ulteriormente cedere ad una recessione più amara, tale da vanificare lo sforzo fatto finora con gli interventi restrittivi. E’ quindi importante che accanto alle manovra anti-crisi, venga studiato un pacchetto di misure di stimolo alla crescita.