La decisione assunta nel mese di dicembre di avviare il tapering ha sorpreso in tanti, ma non i mercati finanziari che anzi hanno interpretato positivamente il discorso della Federal Reserve, che ha motivato l’azione con la ripresa dell’economia americana.
In realtà leggendo le minute della FED è emerso che in tanti erano propensi ad un’azione ben più massiccia, con riduzione non formale ma sostanziale del piano di acquisto bond da 85 miliardi di dollari che la banca centrale americana ha messo sul campo da ormai diverso tempo.
La decisione presa a dicembre è di una riduzione di 15 miliardi di dollari, del piano che continua a prevedere acquisti per 70 miliardi di dollari. L’azione moderata è stata probabilmente dettata dal pericolo di tempeste sui mercati finanziari, che già nel mese di maggio (in cui Bernanke parlò per la prima volta di ridurre il Quantitative easing) avevano interpretato malamente la notizia di una riduzione degli stimoli monetari.
Nella riunione di dicembre i governatori delle banche centrali hanno discusso sull’opportunità di cambiare i parametri di riferimento in termini di inflazione e disoccupazione che stanno alla base delle decisioni di politica monetaria. Si tratta comunque di una minoranza tanto che il parametro di riferimento rimane il tasso di disoccupazione al 6,5%, sotto il quale la FED potrebbe decidere oltre che il ritiro del tapering anche un aumento dei tassi di interesse.
A questo punto c’è curiosità sulle decisioni che prenderà Janet Yellen, che ha da qualche giorno ricevuto ufficialmente l’incarico di guidare la banca centrale americana dopo Bernanke con 56 voti favorevoli a 26 contrari. La prima donna della storia alla guida della FED gode di grande stima bipartizan, nota per le sue capacità in termine di supporto allo sviluppo del mercato del lavoro, che rimane la prima priorità del governo americano.
La Yellen probabilmente proseguirà il lavoro portato avanti negli ultimi mesi da Bernanke, tanto che la decisione assunta a dicembre nel suo ultimo mese di mandato con ogni probabilità aveva proprio l’obiettivo di dettare un indirizzo preciso alla sua successione.
L’indirizzo dei mercati finanziari seguirà senza dubbio le decisioni che assumerà la banca centrale nei prossimi mesi. Di sicuro un’azione troppo rapida potrebbe generare ulteriori deflussi dai Paesi emergenti e un indebolimento dell’obbligazionario mentre l’azionario potrebbe ripetere le buone performance dello scorso anno.
Un’azione periodica di riduzione del tapering invece potrebbe consentire al mercato obbligazionario una tenuta, e all’azionario di performare discretamente. Non si esclude tuttavia che un repentino peggioramento dell’economia faccia tornare sui suoi passi la FED.