Ultima seduta della settimana di rialzo per le borse mondiali. Salgono gli indici europei, ma anche quelli asiatici e statunitensi.
I mesi estivi sono stati molto positivi per i mercati finanziari del vecchio continente, che tuttavia hanno sofferto non poco negli ultimi anni. Di contro, i Paesi emergenti ma anche il mercato obbligazionario statunitense ha sofferto non poco questo periodo di turbolenza.
A tener banco nella giornata odierna, sono state le dichiarazioni del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, che si è espresso ancora una volta sulla politica monetaria portata avanti in questo periodo di crisi da parte del presidente della Bce Mario Draghi. Secondo l’economista tedesco i tempi sarebbero maturi per un rialzo dei tassi nei prossimi mesi.
Non la penserà certamente allo stesso modo l’ex Bankitalia, che proprio recentemente ha sottolineato che proseguirà con una politica accomodante nel lungo periodo, fino alla possibilità di portare i tassi di interesse anche in negativo, qualora la situazione non riuscisse ad invertirsi.
“La banca centrale ha annunciato che alzera’ di nuovo i tassi quando l’economia migliora e questo e’ positivo” sottolinea il ministro. La Bundesbank è nota per le sue posizioni estreme circa la politica accomodante seguita dalla Bce.
Il peso della banca centrale tedesca si è tuttavia ridimensionato molto negli ultimi tempi, tanto da passar spesso in minoranza nelle decisioni del board.
Un altro tema attuale è inoltre quello della crisi in cui versa la Grecia. E’ stato proprio Schaeuble qualche settimana fa a sottolineare che il Paese ellenico avesse bisogno di un nuovo pacchetto di aiuti (il terzo in quattro anno) per evitare il default. Con ogni probabilità l’ok arriverà non prima del prossimo anno, anche se l’economista sostiene che si tratterà di un intervento molto più piccolo rispetto a quelli deliberati negli scorsi anni.
Schaeuble noto per le posizioni contro la Grecia, ha stavolta sottolineato il lavoro condotto dal governo Samaras e ritiene che presto, già il prossimo anno, il Paese tornerà a crescere.
Proprio ora che i mercati hanno ripreso a credere nell’Eurozona dunque, una nuova e sempre la stessa mina vagante potrebbe destabilizzare la situazione. I leader europei non attenti a non far scoppiare un nuovo caso, e probabilmente le parole del ministro tedesco, servono proprio ad evitare l’effetto sorpresa dando il tempo ai mercati di metabolizzare la situazione in un momento in cui sono tutti concentrati sulla decisioni che verranno prese dalla FED sul quantitative easing.