L’Osservatorio sul mercato italiano dei Prestiti realizzato da PrestitiOnline.it, il più importante sito di comparazione di prodotti di credito al consumo che fa capo al Gruppo MutuiOnline, ha pubblicato alcuni dati interessanti sui prestiti in Italia da Gennaio 2003 a Marzo 2013 (alleghiamo i dettagli di tale studio: analisi osservatorio prestiti) .
Di seguito pubblichiamo brevemente alcuni punti salienti di tale studio:
- nei primo trimestre del 2013 il 21,3% dei prestiti è stato richiesto per liquidità, il 20,5% per l’acquisto di un’auto usata e il 19,5% per la ristrutturazione della casa;
- la durata media dei prestiti erogati nel primo trimestre del 2013 si attesta intorno al 20% circa sia per 84 mesi che per 60 mesi;
- l’importo medio dei prestiti erogati nel primo trimestre 2013 si attesta a 10.763€, in leggero calo rispetto all’ultimo semestre del 2012;
- nei primi tre mesi del 2013 oltre il 31% dei prestiti erogati ha un importo compreso tra i 5.000€ e i 10.000€;
- la richiesta e l’erogazione dei prestiti per le diverse aree geografiche, invece, sono in linea con il passato e si attestano intono al 42% per il Nord, 37% per il Sud e le Isole e il 20% per il Centro.
Approfittiamo della disponibilità di Roberto Anedda, Direttore Marketing del Gruppo MutuiOnline, per analizzare alcuni argomenti sul mondo dei prestiti ponendogli una serie di domande. Vediamo nel dettaglio quali sono state le sue risposte…..
- Quali sono i prestiti più convenienti per un piccolo risparmiatore?
Certamente i prestiti personali diretti, ovvero quelli richiesti direttamente all’istituto erogante o tramite un comparatore di prestiti come PrestitiOnline.it. I prestiti diretti hanno in genere tassi più convenienti rispetto a quelli richiesti tramite, ad esempio, un concessionario auto o un punto vendita di arredamento, e sono disponibili per tutte le finalità.
- Esistono prestiti “solidali”, ossia con un tasso di interesse molto basso (tan e taeg) o quasi nullo?
No, a meno che non si acceda a forme di finanziamento agevolato specifiche, che però non sono in genere offerte autonomamente da istituti di credito ma solo in collaborazione o patrocinio di enti o organizzazioni come, ad esempio,la Caritaseper profili o esigenze ben delimitate. La soluzione migliore è prendere contatto con tali enti e verificare se abbiano in essere offerte di questo tipo.
- Quali garanzie occorre avere per sottoscrivere un prestito di modeste dimensioni? Se si richiede un prestito a seguito di un licenziamento può essere ugualmente concesso? Se si, in quali casi?
La garanzia è legata al reddito dimostrabile e al lavoro svolto. In alcuni casi l’istituto può valutare se richiedere garanzie aggiuntive, che dipendono da caso a caso. Non conta solo l’entità del prestito ma anche l’importo della rata rispetto al reddito. Allungando la durata del rimborso, ad esempio, si abbassa la rata mensile e il suo peso sul reddito, e diventa più semplice rientrare nei parametri di finanziabilità dell’istituto. Normalmente è difficile ottenere un prestito se non si dispone di una fonte di reddito, a partire ovviamente dal lavoro.
- Come si calcola il costo complessivo di un finanziamento?
Il costo complessivo tiene conto degli interessi complessivi da pagare e di tutte le eventuali voci di spesa aggiuntive previste (spese di istruttoria, gestione pratica, incasso rata, assicurazioni, etc). Il costo complessivo è sintetizzato dal Taeg, che tiene conto di tutte le voci di spesa previste e li esprime in un tasso finale. Confrontando i Taeg di diversi prestiti è possibile così identificare quelli più o meno costosi in base al valore del Taeg.
- Quali elementi bisogna considerare per valutare se un prestito è davvero conveniente?
Innanzitutto il TAN, ovvero il tasso d’interesse. E’ la voce di costo principale. Per non stare a controllare le voci di spesa una per una è poi sufficiente confrontare i Taeg dei vari prestiti, ovviamente calcolati tutti partendo dallo stesso importo e stessa durata del finanziamento. Per accedere ai tassi più convenienti è utile confrontare più offerte, specialmente con i prestiti online, che permettono spesso di ottenere condizioni migliori. Se poi il prestito serve per un fine preciso come l’acquisto dell’auto, dei mobili o per pagare dei lavori di ristrutturazione in casa, meglio richiederlo per la finalità specifica: si otterranno tassi più bassi che per le richieste di generica liquidità.
- E’ possibile non pagare i prestiti?
Tutto è possibile, ma non pagando si attiva automaticamente un processo che porterà l’istituto di credito a recuperare quanto dovuto tramite vie legali, con le ovvie conseguenze negative del caso in termini di maggiori costi e di segnalazione negativa, per cui un domani sarà molto più difficile ottenere altri finanziamenti. Se si hanno delle difficoltà meglio informare subito la banca creditrice e concordare un piano progressivo di rientro.
- Come mai vi è un differente approccio (sia come convenienza che come processo di chiusura del contratto) nell’accettare lo stesso tipo di prestito tra differenti compagnie?
Ogni istituto di credito ha le proprie “griglie” di valutazione del credito, esattamente come le compagnie assicurative per le polizza di un’auto o di una moto. Confrontare le offerte di più istituti permette proprio di scegliere gli istituti che per il proprio profilo consentono di ottenere le condizioni migliori.
- Cosa ne pensate del microcredito per sostenere i giovani e le nuove startup?
Il microcredito può essere una buona iniziativa in generale, ma occorre poi verificare quali importi permetta di ottenere. Se la cifra raggiungibile è troppo contenuta risulterebbe purtroppo inutile per un giovane o una startup che vuole sostenere o cominciare un’attività.
- Una valida alternativa ai prestiti può essere il social lending (come Smartika, Prestiamoci)?
Il social lending può avere una serie di limiti rispetto a quelli che sono i prestiti che mediamente gli istituti di credito concedono: gli importi ottenibili possono essere molto più contenuti, e viceversa i tassi medi più elevati rispetto alle finalità più utilizzate quali l’acquisto di un mezzo di trasporto, l’arredamento, i lavori in casa. Rivolgersi ad un istituto di chiara e affermata notorietà permette inoltre di sapere sempre con chi si ha a che fare, e di ottenere in genere il finanziamento in tempi e modalità molto veloci e semplici. Il social lending può essere una alternativa per coloro che, per vari motivi, non riescano ad ottenere un finanziamento da parte degli istituti se non rivolgendosi ad operatori secondari molto onerosi e poco trasparenti.
- Come funzione l’assicurazione sui prestiti inerente al rischio di perdita del lavoro? Quale tipo di perdita di lavoro è prevista e per quanti mesi?
La polizza contro la perdita del lavoro non ha coperture standard, dato che anche qui tutto dipende da quanto l’istituto di credito richiede e da come ha costruito la polizza con la compagnia che la offre. La cosa migliore, se si è interessati a questo tipo di copertura, è verificare anche qui più offerte e valutare le eventuali differenze, stando ben attenti a identificare la durata della copertura, l’importo massimo per la quale è valida e i casi nei quali effettivamente intervenga, oltre che ovviamente eventuali limiti, franchigie o esclusioni.
- Chi paga le rate tra la perdita del lavoro e l’intervento dell’assicurazione?
In genere nel momento in cui si verifica la perdita del lavoro l’assicurazione entra automaticamente in gioco, per cui per il periodo di copertura prevista dalla polizza sarà la compagnia a pagare le rate del prestito. Anche questo è comunque un aspetto che è bene verificare preventivamente alla firma eventuale del contratto, per essere sicuri di come e quando la polizza entra in vigore e sostituisce l’assicurato nei pagamenti.
- A chi rivolgersi per attivare l’assicurazione sui prestiti?
Gli istituti di credito che offrono il finanziamento propongono anche delle polizze di assicurazione sui prestiti. E’ comunque facoltà del cliente ricercare ulteriori offerte presso compagnie diverse da quelle proposte dall’istituto, e valutare in base ai costi e alle coperture. Ovviamente l’assicurazione dovrà fornire le stesse coperture richieste dall’istituto, o il prestito non potrà essere concesso.