Collocamento boom per i Btp Italia, che realizzano una raccolta complessiva di 18 miliardi di euro, più di quanto raccolto complessivamente nei due collocamenti messi insieme. A spingere gli acquisti, che stando alle ultime dichiarazioni del responsabile del debito pubblico Maria Cannata, la discesa degli spread a 311 punti base, sui minimi da fine marzo.
I mercati stanno vivendo un ritorno di propensione al rischio, grazie alle continue notizie positive che si rincorrono negli ultimi giorni. Ieri Moody’s dopo aver messo sotto osservazione Spagna e Italia con la possibilità di un downgrade, ha deciso di dar fiducia ai due Paesi che hanno avviato coraggiosi programmi di risanamento, destinati a incidere positivamente sul bilancio pubblico.
Inoltre, l’agenzia di rating a stelle e strisce ha sottolineato l’importanza del cambio di tendenza nella gestione della crisi da parte dei leader europei, riferendosi in particolare allo scudo antispread, che dopo l’annuncio ha portato ad una riduzione progressiva dello spread tra debito dei Paesi periferici e bund tedesco.
Tornando al Btp Italia, la terza ed ultima emissione del 2012 ha portato ad una raccolta complessiva di 18 miliardi di euro. La prima e la seconda emissione invece hanno registrato ordini per complessivi 7,3 miliardi nell’emissione di marzo e 1,7 miliardi in quella di giugno.
Dal ministero dell’Economia in serata è arrivata la conferma del rendimento, che rimane al 2,55% il livello minimo assicurato alla vigilia dell’inizio del collocamento. Difficile far previsioni sul rendimento netto che si realizzerà con l’investimento, considerando che il tasso cedolare andrà moltiplicato al capitale che semestralmente verrà rivalutato sulla base dell’indice FOI – indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi.
L’indice ha registrato una crescita dell’3,2% tra il 2010 ed il 2011, e del 2,8% tra il 2011 ed il 2012, mentre per i prossimi anni è prevista in discesa.
La cedola verrà pagata ogni sei mesi, mentre la scadenza è al 22 ottobre 2016. Lunedì il titolo sarà quotato e i risparmiatori che non sono riusciti ad acquistarlo in collocamento potranno comprarlo sul mercato secondario, al prezzo di mercato.
A scadenza, è garantito il capitale rivalutato dell’inflazione maturata a cui verrà aggiunto un premio fedeltà, per chi porterà a scadenza l’obbligazione, pari allo 0,4%.
Il titolo di Stato avrà una tassazione di favore al 12,5% rispetto al 20% dei tradizionali strumenti finanziari.
Dal ministero fanno sapere che quest’anno non ci saranno altre emissioni di Btp Italia, ma considerando il successo avuto non si escludono nuove emissioni per il prossimo anno.