In un contesto di elevata incertezza, e con mercati finanziari per molti versi tirati, non sono pochi gli investitori che hanno deciso di investire una quota importante del proprio patrimonio in oro fisico.
Prima di scendere nei dettagli di questa nuova evoluzione è fondamentale esaminare le differenze che intercorrono tra l’oro fisico e quello quotato sui mercati finanziari. Un articolo recente del Sole24Ore ha chiarito nel migliore dei modi le caratteristiche di questo fenomeno.
Dal 2000 anche gli investitori retail italiani possono acquistare oro fisico il cui prezzo dipende in primis dal peso ma anche dalla quantità di oggetti. In particolare, un unico lingotto da 100 once, costa più di 100 singoli lingotti da 1 oncia. La risposta risiede nei costi di produzione, che sono tanto maggiori quanto più sono i pezzi prodotti.
In genere i piccoli investitori preferiscono acquistare oro finanziari per via della maggior velocità di esecuzione, sia nell’acquisto che nella vendita, e dalla mancata necessità di dover custodire il bene, cosa indispensabile nel caso dell’oro fisico.
Il prezzo dell’oro sui mercati finanziari dopo aver sfiorato quota 1.700 dollari l’oncia hanno corretto fortemente dai massimi, recuperando parte delle perdite soltanto da qualche settimana. Gli investitori ora si chiedono quali potranno essere le prospettive per il metallo prezioso, che storicamente affascina gli investitori in periodi di crisi, visto come bene rifugio per eccellenza. In realtà i massimi assoluti in termini reali risalgono al 1980, infatti se si considera il valore del metallo depurato dalla componente inflazione, quello dell’ottanta risulta pari a 2.480 dollari l’oncia.
Anche per chi ha la possibilità di acquistare oro sui mercati finanziari vi è il dubbio se comprare il futures sulla materia prima o tramite etf/etc. Nel primo caso è necessario disporre di uno stock importante di liquidità.
Gli ETF/ETC sono fondi a indicizzazione passiva. Nel primo caso si tratta di fondi che contengono titoli legati all’oro, mentre nel caso degli ETC vengono acquistati futures sulla materie prima e poi rollati tra le varie scadenze.
Nel caso dell’oro fisico, lo strumento più conosciuto è quello della sterlina d’oro inglese con una diffusione capillare a livello mondiale tanto che si contano circa 1 miliardo di pezzi in circolazione da un prezzo tra i 250 e i 280 euro. Il vantaggio di questo strumento è l’elevata liquidità.
In estrema sintesi l’inserimento all’interno dei propri portafogli di una quantità di oro, sia fisico che finanziario, viene considerato positivamente da numerosi analisti, purchè come sempre non venga sovrappesato con un’adeguata diversificazione.