Torna il panico sui mercati finanziari, che dopo il rialzo degli ultimi mesi viene colpito da forti vendite. Il ribasso è traversale, dall’Asia che nella notte ha visto scendere tutti i principali indici all’Europa, che perde valore soprattutto sulla sponda dei Paesi periferici. A circa metà seduta anche Wall Street sembra diretta ad un’altra chiusura in rosso, dopo quella di ieri, in cui gli indici avevano perso mediamente un punto e mezzo percentuale.
Le notizie negative arrivano da tutte le parti, dalla Cina la cui economia crescerà nel 2012 ad un livello tra i più bassi dell’ultimo decennio (con la borsa che scende ai minimi del 2009), agli Stati Uniti in cui il governatore della Fed di Philadelphia ha espresso alcune perplessità sulla situazione economica del Paese e alla politica monetaria dalla Fed, con Bernanke che ha annunciato il terzo intervento di Quantitative Easing.
Infine l’Eurozona, che cerca di definire il terzo piano di salvataggio per la Grecia, che non arriverà se il governo guidato da Antonis Samaras non accetterà le condizioni imposte dalla Troika, che al suo interno presenta divisioni tra le posizioni del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europa. Inoltre c’è il fardello Spagna, che potrebbe presto avanzare una richiesta ufficiale di aiuti pubblici, affiancandosi a Portogallo, Grecia e Irlanda.
La borsa di Madrid ha perso nella seduta odierna il 3,92% indossando la maglia nera all’interno del Dj Eurostoxx 50 che ha registrato una perdita media del 2,72%. Anche Piazza Affari è andata giu significativamente, con l’indice Ftse Mib in ribasso del 3,29% a 15.400 punti .
In ribasso tutti gli altri listini del vecchio continente con Parigi e Francoforte in ribasso rispettivamente del 2,8 e del 2%.
In rialzo lo spread tra Btp e Bund, con il differenziale a dieci anni che si porta a 375 punti, in rialzo di oltre 20 punti base rispetto alla chiusura di ieri a 352 punti con il decennale che sale sopra il 5%. Non ha impattato positivamente il buon esito dell’asta sui titoli di Stato italiani. In giornata il collocamento dei Bot a 6 mesi ha visto collocata l’intera offerta di 9 miliardi di euro.
Rendimento del bonos spagnolo decennale al 6% con lo spread che sale a 473 punti base. L’avversione al rischio ha spinto al ribasso anche la moneta unica, che viaggia in area 1,285 nei confronti del dollaro.