Unioncamera vede l’Italia in piena recessione nel 2012 con il Pil in calo dell’1,5% ed una ripresa nel 2013 dove il Prodotto Interno Lordo dovrebbe crescere dello 0,8% alimentato dalla ripresa che si registrerà in particolare nel Nord Italia.
Uninocamera prevede elevare sofferenze soprattutto nel Sud Italia, in cui nel 2012 si sfiorerà una recessione di oltre il 2%.
Il vero punto dolente è costituto dal mercato del lavoro, che porterà nell’anno in corso ad una perdita di 130 mila posti di lavoro.
Le imprese continuano a risentire del calo dei consumi e a soffrire saranno in particolare quelle di più piccola taglia, con meno di 10 dipendenti. Saranno soprattutto loro a dover fronteggiare un 2012 molto difficile che in molti casi potrebbe arrivare fino a comprometterne la stessa esistenza sul mercato negli anni a venire.
In particolare le imprese più piccole con meno di dieci dipendenti avranno un saldo di lavoratori negativo di 62 mila unità, mentre in quelle con oltre 10 dipendenti ed entro i 50 il saldo sarà di – 33 mila unità. Aziende con oltre 50 dipendenti infine avranno un saldo negativo di 35 mila dipendenti.
La crisi sarà generalizzata e coinvolgerà diversi settori, anche se ad accusare maggiormente il colpo sarà l’Edilizia, in cui è previsto un calo occupazione del 3,3% pari a circa 34 mila lavoratori.
Il settore costruzioni soffre della crisi da numerosi anni, non essendosi mai riuscito a lasciarsi le spalle la crisi economica passata, in cui c’è stato l’epicentro durante il crollo economico mondiale partito negli Stati Uniti e poi arrivato anche in Europa.
Intanto dopo le perdite accusate nella giornata di ieri, tornano a salire le borse dei Paesi periferici dopo il buon esito in asta dei titoli di Stato spagnoli. Piazza Affari segna un rialzo dell’1,3%. In ripresa rispetto alle prime ore di contrattazione i titoli del comparto bancario, con Intesa Sanpaolo e Banca Popolare di Milano in rialzo rispettivamente del 2,1 e del 3,2%.
In controtendenza Unicredit, leggermente negativo in attesa di conoscere i risultati relativo al primo trimestre dell’anno che verranno presentati il prossimo 10 maggio.
Tornando all’asta spagnola, tutti collocati i bond spagnoli tra i 3 e i 5 anni per complessivi 2,5 miliardi di euro. In rialzo i rendimenti che sono passati rispettivamente per i Bonos a 3 anni dal 2,61% al 4,037% e sui 5 anni dal 3,69% al 4,96%.
Spread invariato tra il decennale italiano e quello tedesco, rimasto sotto i 400 punti base mentre il rendimento dei Btp decennale si attesta al 5,51%.
Intanto nella giornata di oggi fari puntati su Barcellona, dove si terrà la conferenza stampa del presidente della Bce Mario Draghi che annuncerà le decisioni assunte sui tassi di interesse. Gli analisti prevedono nessun intervento in tal senso con tassi invariati, ma occhio alla sorprese visto l’interventismo che contraddistingue l’ex numero uno di Bankitalia, che negli ultimi mesi ha abbassato i tassi Bce per ben due volte.