Compensi sportivi: informazioni e suggerimenti per chi opera nel settore dello sport dilettantistico

Come ben sapete, le Società Sportive Dilettantistiche (SSD) e le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) necessitano del supporto di validi collaboratori, grazie ai quali possono svolgere al meglio le proprie attività. Tuttavia, quando arriva il momento di calcolare e gestire i compensi sportivi, le problematiche riscontrate non sono poche. Molto spesso, le difficoltà sono dovute a una mancanza di informazioni di base, ma anche all’assenza di strumenti idonei per la gestione completa dei pagamenti e delle collaborazioni. Pertanto, andiamo a vedere quali sono i dettagli e le soluzioni da non sottovalutare.

Le principali caratteristiche dei compensi sportivi

I compensi sportivi sono pagamenti costituiti dalle somme dovute al collaboratore a fronte della loro prestazione lavorativa il quale dovrà rilasciare una ricevuta non fiscale per il compenso a sé spettante.

In questa eventualità, la tassazione va calcolata seguendo le indicazioni del comma 358 della Legge n. 205/2017, che inquadra questo tipo di prestazione come “oggetto di contratti di collaborazione coordinata e continuativa.” Pertanto, i compensi sportivi costituiscono “redditi diversi” (ai sensi dell’articolo 67, comma 1, lettera m, del testo unico delle imposte sui redditi), non assoggettabili a contribuzione previdenziale, e possono essere emessi per coloro che svolgono “le mansioni rientranti (…) tra quelle necessarie per lo svolgimento delle attività sportivo-dilettantistiche”.

Le Associazioni e le Società Sportive Dilettantistiche, che avviano questo tipo di collaborazioni, devono necessariamente rispettare determinate normative, onde evitare le relative sanzioni. Tra l’altro, dovranno occuparsi di effettuare una comunicazione preventiva al Centro per l’Impiego (inerente alla collaborazione stessa e alla sua natura); istituire e gestire il Libro Unico del Lavoro ed emettere i cedolini paga.

Dal punto di vista fiscale, le prestazioni sportive, rese nei confronti di ASD e SSD, sono disciplinate come co.co.co. (collaborazioni continuate e continuative). Solo al Coni è permessa l’identificazione delle mansioni rientranti tra quelle “necessarie” per l’esercizio delle attività sportive dilettantistiche, assoggettabili al regime agevolato relativo ai redditi diversi.

Norme fiscali sport

Alcune tipologie di collaboratori appaiono logicamente rientranti nelle mansioni necessarie per lo svolgimento delle attività di ASD e SSD (si pensi agli istruttori sportivi), mentre altre saranno soggette alla valutazione discrezionale del Comitato Olimpico (a titolo d’esempio: dirigenti, accompagnatori, assistenti alla segreteria, assistenti tecnici, assistenti bagnanti, addetti al magazzino, meccanici, video-analisti…). Per queste ragioni, un intervento chiarificatore del Coni risulta alquanto urgente.

Fino a quel momento, le prestazioni sportive dovranno essere considerate co.co.co e non potranno essere convertite in contratti di lavoro subordinato (tranne nel caso in cui tali rapporti lavorativi fossero già, nei fatti, subordinati).

Con riferimento agli “sportivi dilettanti”, la disciplina applicabile in materia di Imposta sulle persone fisiche (Irpef), che concerne il “rimborso misto” (premi, compensi, indennità, rimborsi a forfait), prevede che i primi 10.000 euro percepiti non concorrano alla formazione della base imponibile da sottoporre a tassazione. Ai successivi 20.658,28€ verrà invece applicata l’aliquota del 23%, che dovrà sommarsi all’addizionale comunale e regionale. Sulle somme eccedenti si applicherà la stessa aliquota a titolo di acconto, sempre maggiorata delle addizionali.

Compresi in tale disciplina di tassazione sono anche i rapporti co.co.co di natura gestionale ed amministrativa, persino a carattere non professionale, resi alle ASD e alle SSD. Infine, è utile considerare che le somme erogate a sportivi dilettanti non sono sottoposte né alla gestione separata INPS, né alla competenza dell’INAIL.

La gestione e il calcolo dei compensi sportivi: come semplificare ogni procedimento?

Per non incorrere in pesanti sanzioni dovute al mancato o allo scorretto adempimento alle normative correlate alla gestione dei compensi sportivi, moltissime ASD e SSD si avvalgono del supporto di un commercialista oppure, al fine di evitare spese elevate, prediligono software di gestione altamente funzionali. Uno dei migliori è certamente Athletis, un programma creato appositamente per il settore dello sport dilettantistico, che consente di calcolare e gestire i compensi in base ai contratti di collaborazione già stipulati. Permette persino di registrare i dati anagrafici di ogni collaboratore, di stampare contratti e ricevute, e di contare su differenti modelli di documenti preimpostati.

Il programma si occupa inoltre di calcolare automaticamente le ritenute fiscali per quei compensi sportivi che superano i 10.000 euro e di semplificare ampiamente la gestione del Libro Unico del Lavoro e l’emissione dei cedolini per le buste paga. In pratica, ottimizza tutte le procedure in modo completo, rivelandosi una valida risorsa per tantissime ASD e SSD.

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