Fiscal Cliff impatto da 600 miliardi, Obama crede nell’accordo

Barack Obama AmericaUn’altra seduta di ribasso per il mercato americano con Wall Street che attende maggiori chiarimenti in merito al Fiscal Cliff, il burrone fiscale da 600 miliardi in cui rischia di scivolare l’America qualora non venisse trovato un accordo tra Repubblicani e Democratici.

Le parti in causa continuano a dialogare nel tentativo di trovare un accordo sull’innalzamento del tetto al debito, che dovrà avvenire entro la fine dell’anno, in modo da evitare le controindicazioni che comporterebbe il termine del pacchetto di sgravi fiscali e incentivi, quantificati in 3-4 punti di prodotto interno lordo. 

Sull’argomento è intervenuto il presidente della Casa Bianca Barack Obama, esprimendo il proprio ottimismo su un imminente accordo, che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni come anticipa il portavoce Jay Carney.

Le aziende Usa non si fidano ed hanno già annunciato dividendi straordinari per la fine dell’anno.

L’impatto sulle famiglie statunitensi sarà piuttosto elevato, calcolato in 2.200 dollari di incremento di tasse qualora non verrà raggiunta un’intesa per complessivi 200 miliardi di dollari.

Carney ha sottolineato lo straordinario lavoro fatto in questi anni dall’appena rieletto presidente soprattutto nel tentativo di migliorare le condizioni sociali ed economiche della classe media e farà ancora tutto il possibile per assicurare al Paese una situazione di stabilità e crescita, promuovendo l’occupazione e riducendo il deficit in modo “bilanciato e responsabile”.

Economia AmericaL’accordo con il Congresso potrebbe portare nuova linfa sui mercati finanziari, che nelle ultime settimane proprio nell’incertezza hanno rivissuto nuovamente tensioni allontanando gli investitori dagli asset rischiosi.

Secondo il rapporto del National Economic Council e del Council of Economic Advisers il mancato rinnovo degli sgravi comporterà un incremento dell’1,7% degli sprechi di consumi nel 2013, con un impatto dell’1,4% sul Pil quindi largamente inferiori rispetto al 3-4% stimati da più parti.

La Federal Reserve ha annunciato una previsione di crescita del Pil per il prossimo anno tra il 2,5 ed il 3%, probabilmente stimando un accordo tra le parti. 

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