Salvataggio di Cipro, accordo con la Troika ma i comunisti pensano ad uscita dall’euro

Prelievo conti banche CiproL’operazione di salvataggio di Cipro continua a condirsi di nuovi dettagli. Dopo le dure proteste in piazza per il sanguinoso prelievo deciso dai vertici Ue sui conti correnti superiori a 100 mila euro, il Fmi ha deciso di erogare un prestito da 1 miliardo di euro, che porterà ossigeno nelle casse cipriote.

La decisione del prelievo coattivo, unita alla chiusura per oltre una settimana di tutti gli sportelli bancari del Paese hanno portato dietro se strascichi importanti, tanto che la situazione sociale rimane di forte allarme con i correntisti che fanno code per ritirare i propri risparmi. Un effetto tuttavia ampiamente prevedibile ma finora riferiscono le autorità locali comunque sotto controllo.

Intanto dall’Ue si dicono soddisfatti per il piano di riforme concordato con l’esecutivo locale, tanto che alcuni esponenti si sono detti convinti che lavorando intensamente si può arrivare ad un’intesa definitiva sul salvataggio entro la fine di questo mese, con il conseguente sblocco della prima tranche di aiuti.

Come anticipato il Fmi ha già assicurato il proprio contributo, definitivo in 1 miliardo. La restante parte sarà quindi a carico della Bce. 

Le dimissioni dell’ex ministro delle Finanze Michalis Sarris, con l’approdo di Harris Georgiades ha dato la svolta definitiva all’accordo con la Troika, che con ogni probabilità aveva chiesto la testa dell’ex ministro, considerando da alcuni, il responsabile del disastro cipriota.

Ministro Finanze Cipro Harris GeorgiadesMa non sono tutte europeiste le posizioni della politica locale tanto che il presidente del partito comunista locale Dimitri Christofias, non si sente di escludere che nel prossimo futuro il Paese possa decidere di abbandonare la moneta unica, tornando alla valuta nazionale e ad una politica monetaria autonoma.

Il Paese sarà chiamato ad un piano di risanamento e riforme strutturali che nel breve periodo chiederanno sicuramente importanti sacrifici ai cittadini, come avvenuto in Grecia e questo desta preoccupazioni considerando che Atene, nonostante negli ultimi sei anni abbia continuamente tagliato non è riuscita a venir a capo della situazione ed ancora aggi viaggia in acque tutt’altro che serene.

Il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn e il direttore del Fmi Christine Lagarde hanno precisato che l’aggiustamento fiscale e le riforme strutturali a cui sarà chiamato il Paese rimangono “sfide significative”.

Nei prossimi giorni si conosceranno le condizioni del salvataggio, che per ora sono tenute segrete, in attesa di un comunicato ufficiale da parte della Troika, che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni dopo aver sciolto gli ultimi nodi.

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