Facebook su Wall Street è un vero tracollo!

Continua il calvario di Facebook su Wall Street, con il titolo che continua a sprofondare nonostante l’impostazione positiva del listino statunitense. Nella sola seduta di ieri il titolo ha perso oltre il 4% chiudendo la settimana a 19,05 dollari per azione, portando la propria capitalizzazione di borsa a poco più di 41 miliardi di dollari.

Borsa New YorkL’Ipo del più noto dei social network era stata accolta con grande entusiasmo da parte dei fans sfegatati che popolano il famoso diario on line, ma i numeri economico finanziari del business non hanno convinto gli analisti, che hanno sin da subito remato contro l’elevata valorizzazione della società in un disastro annunciato, al quale tuttavia in pochi credevano.

In effetti la borsa americana ha regalato Ipo da favola negli ultimi anni, che si sono rivelate dei grossi affari nel tempo, come Google e Apple.

Proprio sulla scia dell’entusiasmo dell’attesissima quotazione, i collocatori di Facebook hanno deciso di valorizzare la società a multipli molto elevati.

Quali sono a questo punto le prospettive? Sicuramente non proprio buone, considerando che proprio in questi giorni è scaduto il divieto di lockup in capo ad alcuni soci, che ora possono vendere il titolo sul mercato. Certo le quotazioni attuali, con una perdita del 50%, sono talmente assottigliate che difficilmente spingeranno i soci a liquidare le rispettive partecipazioni, ma di fatto si tratta di un paracadute per il titolo che viene a mancare, e che potrebbe giocare un brutto scherzo anche in futuro non appena le quotazioni si riprenderanno.

Mark Zuckerberg FacebookLa continua perdita del titolo sul listino finanziario newyorkese non lascia più indifferente i manager. A rivelarlo anche il Wall Street Journal che riferisce in particolare del fondatore e Ceo Mark Zuckerberg che avrebbe avviato con la propria squadra di manager fitti colloqui per comprendere le ragioni del ribasso e cosa fare per rilanciare il titolo.

I manager sarebbero amareggiati per le continue perdite a cui sono sottoposti quotidianamente gli azionisti della società. Perdere il 50% dell’investimento in cosi poco tempo è pesante, e potrebbe finire per costruire un clima negativo che potrebbe influire pesantemente anche sul business core dell’azienda, che richiede una forte adesione collettiva.

L’attenzione dei manager ai corsi del titolo potrebbe portare all’attuazione di specifiche politiche di sostegno sui mercati. Dopo la scadenza del primo lockout, ora si temono altre conseguenze sul titolo visto che da qui a dicembre scadono altri limiti su dipendenti e altri soci, come lo stesso Zuckerberg. In particolare, il 14 novembre è in scadenza un blocco per 1,4 miliardi di dollari.

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