Partenza in ribasso per le borse europee dopo i rialzi registrati nella seduta di ieri, con gli indici in positivo di oltre un punto percentuale. A creare volatilità sui listini sono le indiscrezioni provenienti dalla Spagna, dove emergerebbero difficoltà a portare in salvo Bankia, l’istituto di credito spagnolo nato dalla fusione tra sette banche popolari, che proprio qualche settimana fa aveva annunciato una maxiperdita di circa 3 miliardi di euro dovuta ad un’eccessiva esposizione al mercato immobiliare iberico.
Il piano di salvataggio richiesto ammonterebbe a 19 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti i circa 4,5 miliardi già ricevuti dal governo spagnolo.
Il titolo in borsa continua ad esser sospeso per eccesso di ribasso dopo le perdite in doppia cifra registrati dopo la riammissione in borsa. La partenza anche oggi è stata negativa con un ribasso dell’11% appena sopra la soglia psicologica di 1 euro.
L’indice spagnolo perde 1,15% dopo le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, secondo il quale la Bce avrebbe negato il prestito di 19 miliardi alla banca spagnola. Ancora tensioni sull’euro, che perde contatto arrivando a quota 1,25 e continua a segnare nuovi minimi di periodo anche sulla scia delle indiscrezioni provenienti dalla Grecia, in cui manca una definitiva schiarita sulla questione politica; intanto le campagne elettorali proseguono a ritmo serrato in vista del ritorno alle urne, previsto per il prossimo 17 giugno.
Chiusura incerta per i listini asiatici con Tokyo negativo dello 0,3%. In Cina il governo ha stimato per il 2012 una crescita dell’8,2% ma nonostante ciò non ha intenzione di immettere sul mercato nuovi stimoli alla crescita. La priorità quindi è quella di contrastare il surriscaldamento dell’economia, anche a scapito di una crescita che segnerà i minimi dal 1999.
Oltre a Madrid anche gli altri listini europei segnano un ribasso di circa 1 punto percentuale. A Milano, l’indice Ftse Mib registra una discesa dello 0,65% appesantita dalle performance negative dei titoli del comparto bancario, con Intesa Sanpaolo ed Unicredit in flessione di circa un punto e mezzo.
In frazionale ribasso anche Atlantia, nonostante la decisione di distribuire gratuitamente ai propri azionisti un’azione gratuita ogni 20 disponibili, dando seguito quindi ad un aumento di capitale a titolo gratuito.