Borse in recupero con il Ftse Mib in rialzo, Tokyo sui minimi da inizio anno

Crollo borse europeeMercati ancora sotto pressione sulla scia delle indiscrezioni provenienti dall’Europa dove il catalyst rimanere Atene, dopo il mancato accordo raggiunto tra i partiti politici per la formazione del governo.

Le elezioni sono state fissate per il prossimo 17 giugno mentre cresce la tensioni all’interno del Paese.

Il Nikkei di Tokyo ha chiuso la seduta in pesante ribasso, dopo il downgrade arrivato ieri da Fitch e Moody’s, registrando la peggior settimana dall’inizio dell’anno. L’indice principale del mercato nipponico ha chiuso la seduta a 8.611,31 con un ribassi del 2,99%.

In pesante ribasso anche gli altri indici asiatici con Hong Kong in flessione del 2%. In Australia, l’indice Sydney ha perso il 2,61% mentre il brasiliano Bovespa il 3,31%. In flessione anche gli indici russi e indiani con una perdita rispettivamente dello 0,75 e dello 0,6%.

Ieri pesante chiusura anche per gli indici americani con il Dow Jones in ribasso dell’1,24% ed il Nasdaq dell’1,51%. Oltre che le tensioni sul debito europeo il listino ha pagato alcuni dati macroeconomici risultati sotto le attese degli analisti.

A Milano l’indice Ftse Mib  segna un rialzo dello 0,85% dopo aver accusato pesanti perdite per gran parte della seduta. Tra i titoli, in netto rialzo Unicredit che sale di circa cinque punti percentuali nonostante la riduzione del target price da parte di Jp Morgan che ha portato il prezzo obiettivo sul titolo bancario da 3,5 a 2,9 euro.

Ad Marchionne FiatTra i titoli più penalizzati quelli del Lingotto, con Fiat e Fiat Industrial in controtendenza. Lunedì ci sarà l’operazione di conversione delle azioni risparmio e privilegio in azioni ordinarie.

Lo spread tra Btp e Bund decennale arriva a sfiorare quota 450 punti base, portando il rendimento prossimo al 6%.

Va peggio allo spread del decennale spagnolo che arriva a sfiorare quota 500 punti base, con il rendimento che si attesta vicino al 6,4%. A spingere gli spread da un lato le quotazioni sempre in crescita dei bond periferici e dall’altro la continua riduzione del titolo di Stato tedesco, il cui rendimento a dieci anni continua a testare nuovi minimi portandosi sotto l’1,4%

Ancora in discesa il prezzo delle materie prime con il prezzo del Wti che continua a segnare ritmi negativi andando a testare quota 92,4 dollari al barile. Il Brent invece raggiunge quota 107 dollari, segnando la prosecuzione del trend negativo. Tra le valute il pair Eur/Usd subisce una discesa dello 0,19% a 1,2672, segnando il minimo da 4 mesi.

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